Storia del pensiero politico contemporaneo sapienza

Luka Bogdanić: Come perdere la lotta di classe: L'italiano
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Il cosmopolitismo di Kant può essere letto da due prospettive principali: temporale e spaziale. Leggere il cosmopolitismo da una prospettiva temporale significa prestare attenzione alla realizzazione storica dell'ideale del cosmopolitismo e alle questioni ad esso correlate come: il progresso dell'umanità, la sua destinazione finale, lo scopo della storia universale, il fine più alto della natura. Leggere il cosmopolitismo da una prospettiva spaziale significa invece prestare attenzione, ad esempio, al "fatto" della sfericità della terra e alla sua relazione con il diritto cosmopolitico, la territorialità, i confini e la libertà di movimento. In questo articolo vorrei mostrare come l'adozione di una prospettiva spaziale sia utile non solo per delimitare un campo di indagine, ma anche per gettare nuova luce su nozioni apparentemente note e ampiamente indagate del cosmopolitismo kantiano, come le nozioni di cittadino del mondo, di diritto cosmopolitico e di Repubblica mondiale.
Angela Taraborrelli (PH.D. Sapienza Università di Roma) insegna Filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Filosofia (Università di Cagliari, Italia). Le sue ricerche spaziano dalla filosofia politica moderna (Shaftesbury, Hobbes, Kant) a quella contemporanea (Arendt e Nussbaum). È curatrice della traduzione italiana di Characteristicks di Shaftebury (2007) e autrice di due libri sul cosmopolitismo: Dal cittadino del mondo al mondo dei cittadini. Saggio su Kant (2004) e Contemporary cosmopolitanism (Bloomsbury Academic, 2015).
La tradizione classica nella modernità di Tessa Roynon
Prima di arrivare a Rotterdam, Vrousalis ha insegnato filosofia morale e politica a Cambridge, come docente universitario, a Leida, come professore assistente, e alla KU Leuven, come borsista post-dottorato. Ha svolto borse di studio presso la UC Louvain, dove è stato ARC Fellow, presso l'Università di Princeton, dove è stato Laurance S. Rockefeller Visiting Fellow, e presso l'Università di Aarhus, dove ha svolto una borsa di studio EURIAS/COFUND.
I suoi interessi di ricerca si collocano all'intersezione tra filosofia politica, etica e studi urbani. Si occupa di giustizia spaziale, con particolare attenzione alla giustizia abitativa, dal punto di vista dell'egualitarismo relazionale. In breve, la sua ricerca ruota attorno alle seguenti domande: Come possiamo incorporare considerazioni di tipo spaziale in una teoria di giustizia relazionale-egalitaria? Cosa richiederebbe una teoria relazionale-egalitaria della giustizia abitativa? Che cosa significa concepire l'abitazione come un bene relazionale, piuttosto che come un bene che accumula ricchezza?
In precedenza si è occupata di egualitarismo e di etica dei luoghi di lavoro, temi sui quali ha avuto modo di scrivere durante il suo progetto di ricerca presso il think tank FreedomLab. Organizza il gruppo di lettura femminista dell'EIPE, dove si diverte a discutere di disuguaglianza di genere, razza, ingiustizia epistemica e intersezionalità.
Il futuro dell'UE? L'immigrazione e l'ascesa del populismo
Janet Coleman, Professore emerito di Pensiero politico antico e medievale, London School of Economics and Political Science (LSE) e co-editore della rivista internazionale History of Political Thought
Janet Coleman, FRHistS, co-fondatrice e co-direttrice di History of Political Thought, è entrata a far parte del dipartimento nel 1987. È una delle organizzatrici del seminario di Storia delle idee politiche per il personale/post-laurea dell'Istituto di ricerca storica.
Dal 2000 al 2003 è stata Leverhulme Major Research Fellow per la ricerca "Pre-modern understandings of property: personal ownership and self-understanding", che riflette i suoi interessi nella storia intellettuale e sociale dell'antica Grecia, dei Romani, del Medioevo e del Rinascimento.
Nel dicembre 2007 ha tenuto la Dimaras Lecture presso l'Institute for Neo-Hellenic Research, National Hellenic Research Foundation, Atene, Grecia: "Ancient Greek, modern and post-modern agonisms: the possibilities for democratic toleration".
Quest'anno la Società europea per la storia del pensiero politico ha deciso di onorare la professoressa emerita di Pensiero politico antico e medievale della London School of Economics and Political Science (LSE) e co-redattrice della rivista internazionale History of Political Thought Janet Coleman con il premio alla carriera.
L'Unione europea: Istituzioni e processi decisionali
Il programma di dottorato in Studi politici mira a una profonda comprensione della politica moderna e contemporanea, analizzata utilizzando una varietà di fonti primarie e secondarie, con un metodo interdisciplinare. I molteplici legami tra idee politiche ed eventi politici, tra teoria e azione, sono al centro del corso, e i suoi studenti sono incoraggiati a sviluppare una visione critica della politica e allo stesso tempo a costruirla su un preciso metodo storico e filologico.
I principali temi di ricerca affrontati sono: il processo di integrazione e i conflitti in Europa; le trasformazioni della democrazia nel mondo contemporaneo; la partecipazione e l'organizzazione politica nell'"era globale"; le nuove forme di comunicazione, con particolare riferimento alla comunicazione di massa, alla comunicazione politica e al ruolo dell'opinione pubblica; l'identità politica nelle società multiculturali; le tendenze della cooperazione internazionale nel mondo contemporaneo.
I corsi intendono offrire una conoscenza approfondita delle dinamiche costitutive ed evolutive della politica moderna e contemporanea, indagate attraverso una prospettiva interdisciplinare completa.